Il Libro Risponde (Book Tag)

Non è un periodo particolarmente calmo o sereno, né a livello nazionale/globale né personale: oltre a lavorare mi sono rimesso anche a studiare seriamente per il concorso da insegnante che, pare, dovrebbe arrivare in tarda primavera; c’è ancora tempo, certo, ma siccome la cosa che mi riesce meglio è rimandare e perdere tempo, e se mi segui da un po’ lo sai bene, sto cercando di mantenere attivo lo stato di allerta e panico costante in cui sprofondo almeno una volta al giorno. Non è meraviglioso essere persone adulte? Quindici anni fa lo immaginavo completamente diverso. Tutto questo cappello introduttivo per dire che, ovviamente, il tempo per il blog si è nuovamente ridotto ai ritagli delle mie giornate, e alla ricerca di qualcosa di veloce e simpatico da fare per non ridurre la pubblicazione ai soli film Disney ho deciso di cogliere il tag di Piloswineseyes (QUI il suo post).

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Nato su youtube a opera di Matteo Fumagalli, che lo ha lanciato sul suo canale, il tag consiste nel rispondere a una serie di domande cercando la risposta nei libri, che notoriamente sanno sempre tutto e ti conoscono sempre meglio di chiunque altro: aprendo a una pagina a caso, la prima frase o parola che capita è la risposta che cercavi sulla vita, l’universo e tutto quanto. Fumagalli e Piloswineseyes interrogano due libri, uno “serio” e un altro più cialtrone, così ho deciso di fare lo stesso anche io: il libro serio è, sorprendendo assolutamente nessuno, It, di Stephen King, che come ripeto ogni volta che si va sull’argomento è il mio romanzo preferito, mentre l’altro… mi ha creato dei problemi. Spulciando nella libreria ho avuto la conferma che non leggo commedie, per cui mi sono buttato su Good Omens, di Terry Pratchett e Neil Gaiman, l’unico che può rientrare nel genere.

Bene, spiegate le regole, non resta che iniziare!

1. Questa parola indica la tua personalità.

La parola al Re: secondo It la mia personalità è “Tiramolla“. Tiramolla è, mi insegna Google, “il figlio della gomma e della colla”, personaggio dei fumetti Made in Italy capace di allungare e piegare il suo corpo come una gomma. Ringrazio per la fiducia sulle mie abilità atletiche, ma già facevo schifo quando mi allenavo regolarmente figuriamoci adesso che ho il fiatone a fare le scale.

Pratchett e Gaiman sono invece più laconici e se la cavano con un “fattorino“. Mi sento di negare con forza queste accuse, dal momento che non sono mai stato uno che tira pacchi; un tiratardi sì, assolutamente, ma un tirapacchi (o tirabidoni, come preferisci) mai!

2. Questa parola indica ciò che più desideri.

Io non sono un gran bevitore, ma se Stephen King dice che desidero un “boccale” chi sono io per negarlo? E’ già ora di fare ape? Uè, zio, Spritz? Birretta? Offro io.

Non di così facile interpretazione è invece la risposta di Good Omens che, influenzato probabilmente dalle profezie di Agnes Nutter, risponde ” Pronto?“. Voglio credere che, dopo l’invito a bere, questo sia un segnale che è ora di pranzo, per cui scusa, devo andare a tavola.

3. Questa parola la dedichi ai tuoi nemici.

Nelle parole del Re, dedico loro “Estraneo“; che ha perfettamente senso, ho tagliato i ponti con tutti i miei nemici per cui, ora, siamo tecnicamente estranei. Ammetto però che il primo riferimento a cui è corsa la mia mente è ai mostri di Game of Thrones, che sono i nemici per antonomasia della serie, per cui anche il quel caso ha senso; King ha sempre la parola adatta per qualsiasi sitauzione!

Pratchett e Gaiman invece dicono… “Tu“. Per cui ai miei nemici dedico… te? Cioè, tu sei la cosa che dedico ai miei nemici; non è una gran cosa da dirti, a meno che tu non abbia aspirazioni da killer, in qual caso andrebbe anche bene. Non lo so, vedila come preferisci!

4. Questa parola indica la tua sfera sessuale.

Nel Vangelo secondo Stephen King, la parola è “tosto“, immagino nel senso “è tosto averne una” visto che non si batte chiodo. E’ da prendere con le dovute pinze anche il responso di Good Omens, secondo cui la mia sfera sessuale sarebbe “logoro“; visto che, come appena detto, non la uso, non vedo come potrebbe logorarsi, a meno di apparire stropicciato per l’astinenza? Forse ha senso, forse no, so solo che sono triste.

5. Questa parola indica ciò che non ti accadrà mai.

Stephen King promette che non mi accadrà mai “vedeva“; siccome è un verbo al passato, potrebbe voler dire che non perderò mai la vista, il che è una gran cosa dal momento che diventare cieco è una delle tante cose che potrebbero succedere o meno con cui amo terrorizzarmi pensandoci.

La premiata coppia Pratchett – Gaiman, invece, giura che non mi accadrà mai “Crowley“, che essendo un demone mette in buona prospettiva le mie possibilità su un aldilà privo di tormenti e sofferenze; gran cosa!

6. Questa frase sogni di tatuartela.

It: “Tutti e due i fari erano andati e il parabrezza era stato schiantato“. Un po’ lunga per un tatuaggio, e non particolarmente ottimista; soprattutto dopo aver avuto un incidente un paio di mesi fa, con annessa distruzione di fanali e cofano, troverei questo tatuaggio decisamente fuori luogo. Ho in programma di fare un tatuaggio a tema Stephen King, ma sicuramente non con queste parole.

Good Omens: “Eccoci, allora“. Che, messa nella posizione giusta, potrebbe quasi apparire come la battuta di un fumetto, dipende da dove deciderò di far puntare la coda del balloon. Potrebbe diventare una gag simpatica, ma come accennavo prima non ci sarebbe nessuno ad apprezzarla, per cui rischia di diventare fine a sé stessa – sebbene io rida spesso e volentieri da solo e per delle cavolate, per cui non nego che potrei comunque trovarlo divertente.

7. Questa frase è ciò che faresti in cambio di ricchezza immediata.

C… c-credo di sì“, dice Stephen King; nel senso, immagino, che immagino farei quasi qualsiasi cosa per un po’ di soldi in più. Con “Mi va bene chiunque altro“, Pratchett e Gaiman sembrano invece mettere l’accento non tanto su cosa farei per soldi ma chi mi farei; non credo di avere pregiudizi in merito, visto che risolverei in un colpo solo questo punto e il quarto.

8. Questa frase la userai per abbordare.

King mi consiglia di approcciare qualcuno dicendole “Non è il caso di pensarci adesso“, cosa che probabilmente finirebbe per mettere una pietra sopra a qualsiasi ulteriore tentativo di rimorchio. Ma ha ragione, ora come ora non si ha tempo di pensare anche a questo, sono troppo occupato a preoccuparmi per il mio presente e futuro.

Pratchett e Gaiman non sono di grande aiuto, dal momento che suggeriscono “Shadwell lo ignorò“. Vorrei provare a iniziare una conversazione con qualcuno con questa frase, giusto per vedere che direzione potrebbe prendere e quanto surreale potrebbe diventare.

9. Questa frase rappresenta il tuo futuro.

Questo clown ti ha chiamato per nome“: sembra il preludio a una rissa, di quelle notturne dove ci si fa molto male andando a sbattere contro qualcuno di molto grosso e molto arrabbiato. Spero che non sia così, non ho grandi aspettative di uscirne tutto intero!

Crowley avrebbe tanto desiderato disporre di altra acqua santa e del tempo necessario per immergervi la cassetta fino a farla dissolvere”. Non saprei cos’altro aggiungere.

Tagga 3 persone e dedica loro una frase.

Non mi metterò a taggare delle persone in particolare, ma a lanciare al vento questo appello sperando che sia colto: se sei arrivato fin qui puoi considerarti ufficialmente taggato, e mi aspetto di leggere la tua risposta, prima o poi. Nel frattempo ti lascio con le ultime due citazioni, sempre estratte a caso aprendo il libro:

Non si può stare attenti su un skateboard” – Stephen King.

Mi immagini in borghese, signore, e mi dica, che genere di uomo vedrebbe di fronte a lei?” – Terry Pratchett e Neil Gaiman.

16 pensieri riguardo “Il Libro Risponde (Book Tag)

      1. In effetti è abbastanza strana… D’altra parte la maggior parte delle fobie sono irrazionali ( un mio amico aveva paura degli orsi di peluche, per dire). Chissà da cosa può scaturire

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  1. Sono d’accordo con te, dovevano avvisarci che passati i 30 anni il mondo sarebbe stato morte, malattia e distruzione! Comunque ho deciso di dare le mie risposte direttamente qui sotto, visto che il tema libri è più distante da CineFatti. E pure io stessa difficoltà sulle commedie, quindi ho preso I viaggi di Gulliver di Swift e come libro serio ho tirato fuori il Liber Monstrorum del IX secolo (parto ottimista).

    1. Questa parola indica la tua personalità.
    Giustamente avrei dovuto pensare che nel LM le prime parole sono quasi sempre mostri e quindi, ecco qua CICLOPI. A giudicare dal carattere di Polifemo, non è un buon segnale. Swift invece è più gentile, sono “solido”.

    2. Questa parola indica ciò che più desideri.
    Il LM mi giudica già molto male, sembra che io desideri “peli”, che potrei interpretare in tanti modi, nessuno dei quali è lusinghiero. Voglio essere peloso? Voglio persone pelose? O forse voglio solo peli da tenere, così, in mano? Swift è il mio lato Jekyll finora e c’indovina, “Viaggio”.

    3. Questa parola la dedichi ai tuoi nemici.
    “I mostri”, ma la frase intera merita, “Questi sono i mostri immani” e ora comincia a piacermi la scelta del LM. Swift stavolta non è di aiuto, “Trascorsi”. Trascorsi brutti, difficili? Boh. Criptico.

    4. Questa parola indica la tua sfera sessuale.
    Il LM inizia a sorprendermi “le donne”, quindi ha almeno ben chiaro il mio orientamento, ma sono solo oggetto di studio evidentemente. Swift s’incazza, “arrabbiare” e posso pure comprenderlo, c’ha ragione Jonathan. C’è proprio da arrabbiarsi.

    5. Questa parola indica ciò che non ti accadrà mai.
    “Prodigi” e vabbè, l’avevamo detto che la vita adulta è abbastanza dura. Il problema è che la frase è “I prodigi notturni”, che sembra un NO alla domanda di prima. Swift cancella la possibilità di essere assassinato, è confortante: “i coltelli”. Anche se c’è sempre la pistola, purtroppo.

    6. Questa frase sogni di tatuartela.
    “Le pantere” sarebbe una gran bella svolta tamarra direttamente dal IX secolo d.C. Swift senza saperlo punta al tatuaggio pro-corporazioni con “yahoo”.

    7. Questa frase è ciò che faresti in cambio di ricchezza immediata.
    “L’uomo di entrambi i sessi.” A quanto pare mi prostituirei con chi capita, oppure mi trasformerei in un personaggio di Ursula K LeGuin. Il Medioevo è un periodo spietato. Swift invece punta a “L’Autore salpa per il terzo viaggio” e sì, me ne andrei in giro per il mondo a far denari, Covid-19 permettendo.

    8. Questa frase la userai per abbordare.
    “[…] come centro di diffusione per l’Europa gli anglosassoni.” Abbordaggio stile Alessandro Barbero, ci sta, oppure è una metafora in cui io sono l’anglosassone e voglio diffondermi sul corpo d’Europa. Swift dice “dal letto, alto otto metri” supponendo che io possa farmi bello sulle prodezze del mio letto e non di me a letto.

    9. Questa frase rappresenta il tuo futuro.
    “Quelli che hanno tre teste” sicuro sono persone pericolose che potrei trovare sul cammino. Specialmente se poi si rivelano essere teste di cazzo talmente grandi per cui descriverli come testA non basta a ce ne vogliono almeno trE di testE. Swift “credeva che fossi andato a Blefuscu” quindi ha capito male e il mio futuro lo rappresenterà qualcun’altro, quindi prendo il Paradiso perduto di Milton qua affianco e lui mi dice “sopra la nuda superficie esterna di questo pianeta rotondo.” Pare che esisterò ancora quassù.

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    1. Il Liber Monstrorum è una bellissima scelta, non l’ho mai letto ma sembra affascinante; e le risposte che ha fornito a queste domande sono sensazionali, per quanto a volte gustosamente criptiche!
      Un abbordaggio in stile Alessandro Barbero potrebbe essere la chiave per dare la svolta a una vita di solitudine: non è da sottovalutare un buon aneddoto storico raccontato con il giusto aplomb!

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    1. Grazie, crepi il lupo!
      Concorro per la secondaria di secondo grado; ho una classe di concorso piuttosto limitante, posso insegnare solo in un indirizzo del liceo artistico – e credo anche grafica negli Istituti Tecnici, ma io di grafica non so una ceppa.

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