Speciale Natale 3 – Il Ritorno di Mary Poppins

Speravo a Natale di potermi – e poterci – deliziare con un bell’articolo tranquillo per raccontarci quanto fosse bello Il Ritorno di Mary Poppins, probabilmente uno dei film più attesi di quest’anno,sicuramente da me. Però, insomma, dai, alla fine va bene lo stesso, no? Anche parlare male di qualcosa può essere divertente, e queste feste servono anche per esorcizzare insieme le delusioni e farsi forza a vicenda mentre si cerca di dimenticare quelle due ore passate al cinema che nessuno ti ridarà mai. Ma è davvero così brutto Il Ritorno di Mary Poppins? Peggio; molto peggio.

Sono passati una trentina d’anni da quel pomeriggio di sole in cui un rinnovato signor Banks ha accompagnato i figli al parco per far volare un aquilone. Michael si è sposato e ha avuto tre bambini, mentre Jane ha ereditato lo spirito rivoluzionario della madre entrando nel sindacato. Ma le tragedie sono sempre in agguato, e dopo aver perso improvvisamente la moglie Micheal rischia ora di vedersi confiscare la casa se non dovesse trovare in tempo un certificato azionario firmato dal padre molti anni prima. Per riportare la pace nella famiglia, Mary Poppins decide di tornare a Londra, per prendersi cura dei piccoli Banks… e anche dei bambini, certo.

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Ti giuro che non so da dove partire per commentare questo disastro; inizierò dall’unico, evidente, lato positivo, che è il cast, sensazionale. Tutti gli attori scelti sono di comprovato talento e lunga esperienza (a parte, ovviamente, i tre piccoli Banks, che però se la cavano abbastanza). Emily Blunt interpreta una versione personale di Mary Poppins senza cercare di ricalcare inutilmente il lavoro che fece Julie Andrews nel 1963; la sua Mary appare in qualche modo più snob e raffinata, ma non per questo meno affettuosa e bizzarra nei suoi momenti di fantasticheria più sfrenata, come nella sequenza dentro al vaso o sott’acqua. La sua mitologia, poi, appare molto ampliata, con continui riferimenti ad avventure che ha avuto e che non ci è stato concesso di vedere: afferma, ad esempio, di saper cavalcare un elefante. Molte delle sue abitudini sono date per scontate, e non ricevono più il centro dell’attenzione come accaduto nel primo film, una scelta molto intelligente che dà continuità senza fingere di mostrare qualcosa per la prima volta: sale ancora le scale sul corrimano, ad esempio, ma stavolta avviene in secondo piano mentre l’attenzione è focalizzata su Michael e Jane che processano il suo ritorno.

Anche il cast di supporto è ottimo. Ben Whishaw ed Emily Mortimer sono perfetti, e il primo, soprattutto, si esibisce in un momento canoro davvero commovente, Colin Firth è raffinato e pregevolmente viscido, Maryl Streep è decisamente superflua ma, allo stesso tempo, una piacevolissima sorpresa con il suo look sopra le righe e la personalità dirompente di Topsy. Appaiono in un paio di bellissimi camei anche Dick Van Dyke nel ruolo del signor Dawes jr, dimostrando una vitalità ancora invidiabile, e Angela Lansubry, in un ruolo molto piccolo ma delizioso, come sempre. A conti fatti, l’unica scelta di cast a non avermi convinto è stato Lin-Manuel Miranda nel ruolo del lampionaio Jack, lui sì fin troppo ricalcato sul ruolo di Berth del film originale; Miranda offre un’interpretazione spesso sottotono, cercando di riempire scarpe decisamente troppo grandi per lui e risultando in un personaggio decisamente dimenticabile.

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Il Ritorno di Mary Poppins è una storia che non sta in piedi. Da una parte sembra un progetto realizzato in evidente, e comprensibile, ansia da prestazione, per cui tutto è esagerato e portato all’eccesso, soprattutto nei momenti più fantasiosi o surreali. Ci prova troppo, e così facendo si dimostra essere un film insicuro e disperatamente alla ricerca di un consenso di cui non dovrebbe avere bisogno, se potesse contare su una sceneggiatura come si deve. E si arriva qui al nocciolo del problema, perché, dall’altra parte, la sceneggiatura è vuota. Si dilunga per più di due ore a raccontare una storia fiacca e poco interessante, in cui non esiste nemmeno un vero conflitto che richieda l’intervento di Mary per essere risolto. I Banks sono felici e vanno d’accordo, e il problema finanziario non è nulla che con un ricorso al tribunale non possa essere sistemato (lo so che sto ammazzando tutta la magia di un film Disney, ma fidati, so dove sto andando).

A dire il vero, c’è un elemento su cui si sarebbe potuta costruire una storia adeguata: la morte della moglie di Michael. Il punto di forza dell’originale Mary Poppins era la scoperta finale che, mentre si prendeva cura dei bambini, Mary era in realtà lì per salvare il signor Banks, dimostrandogli che era possibile alleggerire le regole e la sua autorità per godersi di più la vita. Quanto sarebbe stato infinitamente più interessante vedere Michael crescere con questa idea, che la vita possa essere serena, gioiosa, presa quasi come un gioco, vederlo sposarsi e avere dei figli, solo per poi vedere la moglie morire? Sarebbe stato un evento sconvolgente: avrebbe pensato che, allora, quella di Mary Poppins era una menzogna, e di aver vissuto tutta la sua vita sulla base di una bugia. Se il signor Banks era autoritario, Michael avrebbe potuto diventare rabbioso, pieno di rancore; e in questo modo, i figli avrebbero perduto la madre e non avrebbero più riconosciuto un padre che fino a poco prima era molto più allegro e sereno. A questo punto avrebbe avuto senso reintrodurre Mary Poppins e ripetere il giochetto del film originale, salvando sia i bambini che, soprattutto, gli adulti.

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Mi rendo conto che sarebbe stato un film molto più cupo, sotto certi versi, e che avrebbe dovuto trattare argomenti forse molto pesanti, ma credo anche che sarebbe stato un film molto più interessante, e, soprattutto, con un’anima. Invece, in Il Ritorno di Mary Poppins, la questione della morte della mamma viene risolta con una canzoncina, peraltro piena di luoghi comuni, e poi non se ne parla più. Credo che giunti nel 2018 si possa chiedere molto di più a una sceneggiatura, anche di un film per bambini, e quella di Il Ritorno di Mary Poppins è davvero gravemente insufficiente.

I numeri musicali sono troppi, e nessuno davvero memorabile. Le coreografie sono talvolta molto belle, ma a partire dall’ouverture le musiche e i testi sono fiacchi e poco ispirati; mancano di verve, e non contribuiscono mai a creare una vera atmosfera come accadeva invece nel film originale, in cui bastavano poche note per creare uno stato d’animo in ci far muovere i personaggi. La fotografia luminosissima, i costumi colorati e le scenografie barocche creano una confezione zuccherosa ma fredda, mai coinvolgente, e soprattutto sterile perché innocuo è il suo contenuto.

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Generalmente, il mondo mi sembra abbia amato Il Ritorno di Mary Poppins, per cui capace che sia io a non averlo capito e a non averlo apprezzato. Ma mi ha dato l’impressione di un’operazione in cui si è data troppa attenzione al lato superficiale del progetto, con i costumi (bellissimi) e le canzoni, senza cercarne mai davvero l’anima, inesistente. Resterà una pallida imitazione del capolavoro del ’63, e non mi sorprende se, una volta finito il film, la gente dovesse lasciare la sala cantando, ancora e sempre, “basta un poco di zucchero, e la pillola va giù…”

Nonostante la recensione così negativa si dice che oggi si sia tutti più buoni, e io colgo l’occasione per farti i miei migliori auguri per un felicissimo Natale! Spero che tu possa passarlo con le persone a cui vuoi bene, che sotto l’albero abbia trovato proprio quello che desideravi (io, personalmente, sì), e che possa passare una giornata di serenità e divertimento. E a proposito, se decidi di passare il pomeriggio o la serata al cinema, ecco… magari, guarda qualcos’altro! Oltretutto oggi esce Spider-man: Un nuovo universo, che dal trailer sembra una figata!

Buon Natale!

9 pensieri riguardo “Speciale Natale 3 – Il Ritorno di Mary Poppins

  1. buon natale!
    una youtuber che seguo ha detto che secondo lei il film si concentra sulla riscoperta dell’infanzia dei bambini più che sull’alleggerimento emotivo degli adulti; tipo che all’inizio vestono di verde come i soldi che non hanno e poi invece sono più allegri e vestono colori caldi^^

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  2. Buon Natale anche a te!
    Dopo avere letto anche la tua recensione sono convinto del fatto che non sia questo gran film.
    Io non amo i musical e sapere che il film è pieno di canzoni incolore e dura 2 ore e un po’, non mi stimola molto a vederlo.
    Se poi la trama è così così, è il colpo di grazia.
    Hai ragione sul fatto che ci sono tanti altri film da vedere adesso, quello di Boldi e De Sica! 😂

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    1. Ahahah quello non è proprio in cima alla mia lista! 🤣 Però domani ho già in programma di vedere Spider-Man, ho una curiosità addosso che non mi si tiene.
      A me i musical piacciono molto, invece, ma questo è veramente agghiacciante. Terribile. L’ho visto con mio fratello, anche lui non li ama molto, e all’intervallo voleva smettere e uscire dalla sala. Piuttosto è davvero meglio rivedere per l’ennesima volta il film originale, su tutto un altro livello.

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      1. concordo su tutto con Daniele, colpa del trailer (per quanto mi riguarda) avevo aspettative altissime. Il film nn funziona, nn ci piove. Canzoni bruttine, la Blunt è troppo sensuale e ammicca più volte, Mary Poppins non è così! Troppo remissiva nel finale, Mary Poppins è sagace e ha sempre la risposta pronta. Un film ruffiano, scimmiotta il vecchio in continuazione e nn dice nulla (tecnicamente però è ottimo, belle le luci, le scenografie, i colori…). A me non ha lasciato nulla. è un film dimenticabile e pomposo all’inverosimile. Miranda poi… che ci fa un lampionaio dai lineamenti PALESEMENTE sudamericani a Londra? I tre piccoli Banks? Scialbi e vuoti, pure la Streep l’ho trovata fiacca. La metrica delle canzoni italiane va a farsi friggere bellamente. Che delusione totale.

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