Come ogni anno, arrivando alla fine, giunge anche il momento dell’unico articolo che scrivo, egoisticamente, per me stesso, per fare il punto di un anno trascorso ed enumerare quanto di positivo mi abbia regalato e mi sia successo negli ultimi 365 giorni; questo non significa, ovviamente, che tu non debba leggerlo, anzi, mi farebbe molto piacere che lo facessi e scrivessi nei commenti cosa a te è successo di buono in un altro anno che, in generale, è stato lungo, difficile, spaventoso e che sembra essere solo l’antipasto di un futuro ancora più cupo.
Ma lasciamo da parte il pessimismo (o il realismo) almeno ancora per un paio di giorni e concentriamoci sul buono che è successo. Il 2022 è stato, per me, un anno di grandissima rivoluzione, la mia vita ha subito una svolta non imprevedibile, perché ho lavorato molto per ottenerla, ma molto più improvvisa e molto più radicale di quanto immaginassi. E’ stato un anno davvero schizofrenico, dove sono passato, anche nel giro di poco, dalla disperazione all’esaltazione, dalla depressione alla gioia, con salti avanti e indietro obiettivamente estenuanti; lascio il 2022 felice di come è andato ma con un senso di stanchezza forse ancora superiore a quello del 2020 e de 2021, e in definitiva sono felice di voltare pagina e iniziare un anno nuovo come una lavagna ancora inviolata su cui iniziarteli a scrivere. Allo stesso tempo, sempre perché mi riprometto di pensare solo alle cose buone ma non ce la faccio, quest’anno ho visto addensarsi nubi che negli anni precedenti si erano avvicinate sempre di più, e il mio più grande timore per il 2023 è che inizi effettivamente a piovere.

L’anno è iniziato in salita, con un Gennaio davvero difficile dal punto di vista famigliare; proprio perché sono cose che non riguardano me non scendo nei dettagli, ma è stato un mese molto lungo e pieno di ansia, rabbia e paura. Insomma, l’esordio migliore per un nuovo capitolo di questi difficili anni Venti! Dal punto di vista del lavoro, invece, come avevo previsto è stato il momento in cui ho iniziato davvero a ingranare e prendere il ritmo: la scuola media è un ambiente difficilissimo, entrarvi è stato uno shock sotto molti punti di vista, ma tra gennaio e febbraio ho sentito di avere la situazione in pugno e di riuscire a portare a casa l’anno. E stato anche il momento in cui ho iniziato davvero a costruire qualche rapporto con i colleghi e gli alunni, così che andare a lavorare non fosse soltanto un mezzo per portare a casa dei soldi ma tornasse a essere un piacere.
Aprile è stato un altro mese lunghissimo, che sembrava non dovesse finire mai: alla fine, guardandomi alle spalle e ripensando al mio compleanno, che cade il primo del mese, mi era sembrato che fosse passata una vita o due! Credo fosse semplicemente il peso di una routine che non mi piaceva molto, mi dava davvero poca soddisfazione e mi faceva sentire, in definitiva, piuttosto solo, per cui è normale che mi sembrasse così lento a trascorrere. Sempre ad Aprile ho iniziato a pianificare e stendere il MerMay, il progetto più ambizioso che abbia mai portato sul blog: un articolo al giorno per tutto il mese di Maggio a tema sirene, per unirmi, a modo mio, alla sfida artistica che avviene ogni anno su Instagram. Ad Aprile ho steso il calendario definitivo degli articoli e ho iniziato a guardare / leggere le cose di cui parlare, e alla fine del mese ho iniziato a scrivere effettivamente i primi post. Maggio è stato, quindi, caratterizzati da questa sfida, di cui ti lascio il link QUI e che alla fine non sono riuscito a portare a termine (mi sono fermato al 20) ma che mi ha comunque dato tantissima soddisfazione: mai avrei creduto di poter pubblicare 20 post quotidiani, e farlo mi ha entusiasmato tantissimo! Per il 2023 ho intenzione di ripetere l’esperimento, ma con un altro personaggio e in un momento meno caotico: credo di aver scelto in maniera definitiva il mese di Luglio, e ho anche già deciso quale sarà il protagonista degli articoli, anche se ovviamente non ti anticipo nulla. Ti dico solo che il titolo della serie è un pessimo gioco di parole che però mi fa ridere tantissimo.
Il mese di Maggio è sempre lungo e farcito di impegni per chi lavora nella scuola, ma quest’anno lo è stato ancora di più per via del concorso per entrare di ruolo: e passiamo quindi all’eventi che davvero ha caratterizzato il 2022 e segnato la svolta per me. Il concorso era stato indetto già nel 2019, quando mi sono iscritto, ma pandemie e problemi vari l’hanno fatto rimandare di ben due anni; nel frattempo il cambio della guardia al Ministero ha completamente stravolto le sue regole, così che ci siamo trovati di fronte a una prova totalmente diversa da quella per cui avevamo iniziato a prepararci – non entrerò nel merito delle polemiche giustamente scoppiate, ma dirò solo che è stato gestito uno schifo. Ad Aprile ho sostenuto la prova scritta a crocette, e l’ho superata con un buon punteggio passando alla fase successiva, che non si sapeva bene quando e come avrebbe avuto luogo. Verso la metà di Maggio sono poi uscite le date sia dell’orale che dello scritto, intasando di impegni un mese già tradizionalmente pesante; è soprattutto per questo motivo che ho dovuto interrompere il MerMay, perché ogni momento in cui non ero impegnato con il lavoro era dedicato a ripassare ossessivamente per il concorso.

I primi di Giugno ho quindi sostenuto la prova orale e la prova pratica, entrambi a Monza; mi è andata bene, alcuni miei colleghi sono stati sbattuti a Sondrio o nel profondo nord della provincia di Brescia. Per la prova orale ho dovuto estrarre la traccia con l’argomento su cui preparare un’attività didattica (mi è capitato il lavoro di Fusako Yusaki; la conosci probabilmente perché faceva le cose con il pongo all’Albero Azzurro) e ho avuto 24 ore di tempo per prepararmi prima di esporla alla commissione: è stato un incubo! Sono arrivato all’una di notte disperato, in lacrime, stanco morto e convinto di aver fatto un lavoro pessimo e fosse tutto da buttare. Dopo una notte di sonno l’ho riguardato a mente più lucida e dopo averlo sistemato un po’ l’ho trovato, tutto sommato, un buon lavoro; anche la commissione deve aver pensato lo stesso, visto che mi ha nuovamente promosso con un buon punteggio. La settimana successiva, infine, ho sostenuto la prova pratica, dove ci è stato chiesto di scrivere la sceneggiatura desunta (+ commento) di un breve spot animato. Per questa prova ero molto più tranquillo e desideravo solo togliermela dai piedi e chiudere il capitolo concorso; in questo caso l’esito si è fatto attendere con molta calma, ma alla fine è arrivato e, di nuovo, è stato molto positivo.
L’estate è quindi iniziata nel migliore del modi, con il sollievo e la gioia di aver superato un concorso che tanti altri, anche tra i miei conoscenti, invece avevano fallito a causa di domande ambigue, rispose errate e programmi d’esame del tutto ignorati. Non avevo però un’idea molto chiara di cosa sarebbe successo dopo, per cui è arrivata letteralmente a ciel sereno la mail, verso la metà di Luglio, in cui mi veniva annunciata l’assunzione a tempo indeterminato e mi veniva chiesto di scegliere prima una provincia e poi un comune dove lavorare: è stato così, un po’ incredulo e un po’ frastornato per la rapidità della cosa, che mi sono ritrovato assunto a tempo indeterminato in un istituto professionale di Desenzano del Garda.
Tra la fine di Luglio e l’inizio di Agosto è quindi stato il panico per trovare un’appartamento vicino alla scuola, un panico scaturito dal fatto che è praticamente impossibile: è più facile essere colpiti due volte da un fulmine che trovare una casa in affitto non solo a Desenzano, ma anche nelle vicinanze, dal momento che è tutto riservato ai turisti che ogni estate invadono il lago. Alla fine ho trovato un appartamento in una frazione di Desenzano, piccolo ma molto carino, che mi costa una fortuna ed è pieno di magagne (una su tutte l’umidità: ho le copertine dei libri che si stanno arricciando da tanto è umido questo posto!) e che ad Agosto 2023 dovrò lasciare, per cui so già che appena entrato nell’anno nuovo dovrò iniziare a cercare una nuova tana; l’idea, questa volta, è di fare il salto e comprare un appartamento, sperando di trovarne uno che mi piaccia davvero.

Il primo Settembre ho quindi preso servizio e iniziato questa nuova fase della mia vita. L’inizio è stato un impatto piuttosto duro: l’indirizzo in cui insegno (Servizi Culturali e dello Spettacolo) è molto recente, per cui non c’era nemmeno un programma preciso da seguire, le classi sono molto numerose e, a causa dei continui cambi di insegnanti, molto impreparate, le attrezzature non sono sempre all’altezza e gli imprevisti dietro ogni angolo. Io e i miei colleghi, quasi tutti, come me, neoimmessi in ruolo e tutti, senza distinzioni, appena arrivati qui, ci siamo dovuti rimboccare molto le maniche per costruire dei programmi sensati e mettere in piedi quasi da zero l’intero indirizzo, che adesso è, diciamo, in fase di beta test: l’anno prossimo vedremo cosa ha funzionato e cosa no per correggere il tiro e sistemare le materie, si spera, nella loro versione definitiva.
La cosa positiva è che mi sto trovando davvero molto bene: mi piace la città, adoro trovarmi vicino al lago, mi trovo molto bene con i miei colleghi, molti dei quali hanno la mia età, e mi piacciono quasi tutte le 4 classi in cui sto insegnando. Non è sempre facile, e soprattutto all’inizio ingranare la marcia è stato, come sempre quando inizio in una scuola nuova, piuttosto difficile, ma stavolta ho preso il passo molto più rapidamente che in passato e sta girando tutto per il verso giusto. Ho impiegato però molto tempo a iniziare a costruire dei rapporti che andassero oltre il vedersi a scuola, vuoi per introversione, vuoi per timidezza, vuoi per l’onnipresente terrore di rompere le scatole al prossimo che mi perseguita da sempre e mi impedisce di telefonare anche al mio migliore amico; nonostante questo nelle ultime settimane anche in questo ambito le cose hanno iniziato finalmente a girare, ci sono persone con cui ho iniziato a uscire e con cui mi trovo molto bene. E’ quindi con cauto ottimismo che entro nel 2023; so bene che ci saranno dei problemi, delle sfide, che dal punto di vista lavorativo ci sarà da correre un sacco (ho visto un calendario di impegni per noi neoimmessi e ho quasi avuto un mancamento), ma non ho paura di affrontarlo.
Grazie se sei arrivato a leggere fino a questo punto e aver voluto condividere con me il recap dell’anno. Se oggi ho fatto un po’ di ordine nelle cose che mi sono successe IRL domani vedremo invece le cose migliori che ho visto e letto nel 2022, poi magari butto giù due propositi due e ci facciamo gli auguri di capodanno.
A domani!
Ti ammiro davvero tanto per come riesci a superare le difficoltà e gli impegni senza trascurare i tuoi hobby. Sì, è chiaro (lo ammetti tu stesso) che non riesci a leggere/vedere/fare/scrivere tutto quello che vorresti, ma considerando la vita densa che hai avuto in questo periodo, tanto di cappello. Ci sono persone con una vita “facile” che si vantano dei loro risultati, tipo dei libri che sono riusciti a leggere nel corso dell’anno. Per me vale più una decina di libri da parte di uno come te che un centinaio di quei soggetti. 🙄 Chissà che, ingranando, non riuscirai a dedicarti di più agli hobby.
Mi dispiace che la piaga che riassumo con “turisti>persone che vorrebbero fare la loro vita normale” ti abbia coinvolto, ma l’atmosfera del Lago di Garda mi piace. Negli anni scorsi mi è capitato di farci un salto ogni tanto, chissà che in futuro non passi da Desenzano. 😉 Tra l’altro su Instagram, per motivi che ignoro, mi appare ogni tanto la pagina “Il gardesano imbruttito”. Adesso mi verrai in mente tu! 😂
P.S. Per me le grandi novità sono stati gli anni scorsi con il trasloco, ma di bello c’è che a settembre il pessimo direttore che avevo a lavoro se n’è andato e ora l’atmosfera è molto migliore.
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Grazie mille per questo commento, mi ha davvero riscaldato! I miei hobby sono stati una valvola di sfogo irrinunciabile e mi sono mancati tanto nei periodi più frenetici, e mi auguro davvero di riuscire a dedicare loro più tempo quest’anno. Ma la cosa che vorrei davvero è riuscire a rimettermi a scrivere qualcosa che non sia per il blog; mi servirebbero le famose giornate di 48 ore per riuscire a fare tutto – oppure smettere di dormire, quante ore buttate via!
Se dovessi passare per Desenzano ti aspetto per offrirti da bere vista lago, dovremo sgomitare tra le folle di tedeschi ma ne vale la pena, anche d’inverno quando il lago è arrabbiato e brontola. Gli algoritmi di Instagram sono imperscrutabili, però adesso vado anch’io a cercare quella pagina per farmi due risate!
Ottime notizie, allora! Quando si riesce a lavorare in un ambiente sereno non solo lo si fa meglio, ma anche più volentieri e con gioia.
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beh complimenti per il traguardo dell’indeterminato ^^
per me il 2022 invece è stato laurea, lavoro estivo, scuola cinema 🙂
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Grazie!
Anche il tuo anno è stato lungo e impegnativo, ma sono davvero contento per quello che hai ottenuto!
Faccio il tifo perché vada tutto per il meglio! 💪🏻
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grazie 😀
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Ancora compliementi per il superamento del concorso, lo ha fatto anche una mia amica, quindi ho ben presente tutta una serie di cose che potevano essere fatte meglio. Seguendo le sue vicissitudini, ho maturato tutto un nuovo rispetto per chi lavora nelle scuole italiane perché ci vuole una bella fibra per reggere e fare qualcosa di buono. Sono proprio contenta che ti sei trovato bene nel nuovo ambiente, è proprio una bella cosa!💛
Il mio anno di svolta, lavorativamente parlando, è stato il 2021, quindi il 2022 è stato stabile (della qual cosa, a questi lumi di luna, sono molto felice). Nel 2022 sono tornata a scrivere a mano con grande piacere, buttandomi sulle stilografiche e sulla deliziosa varietà di colori degli inchiostri ad acqua e sono tornata tra le braccia di Linux (Mint) che, non c’è niente da fare, è il mio SO preferito!
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Arrivo in ritardo, buon 2024! 😀 Complimenti per il superamento del concorso! Proprio qualche giorno fa parlavo con mio cugino che è entrato in ruolo alle scuole medie e mi ha detto una serie di magagne e rotture di coglioni che ci sono dietro. Io avrei gettato la spugna in zerodue. Se può consolare, anche con concorsi programmati a livello locale la solfa è simile: partecipai ad un bando all’Università di Modena e la prova scritta è stata rimandata talmente tanto a lungo che per quando sono usciti i risultati ero già stato assunto a Bologna.
Non immaginavo che la crisi abitativa avesse colpito anche paesini come Desenzano. Sembra ci sia lo stesso problema di Cesenatico e di alcune zone del Riminese.
Spero che riuscirai presto a trovare un bell’appartamento, armati di tanta santissima pazienza se decidi di procedere all’acquisto. Secondo me ti conviene aspettare un po’ che con i tassi attuali i mutui sono schizzati alle stelle.
Ok, mi sto perdendo, ti auguro il meglio sia sul fronte della carriera che su quello sociale e abitativo (sembra quasi una bacheca del comune xD)! Buon anno di nuovo!
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Grazie mille!
La pubblica amministrazione l’anno scorso ha fatto davvero schifo, se penso che ci sono miei colleghi che ancora adesso stanno sostenendo delle prove mi viene male per loro! Alla fine l’unica è davvero farne il più possibile e sperare che almeno uni vada in porto, come nel tuo caso a Bologna.
E’ sempre colpa dei turisti, sia qui che in Romagna! Ci sono frotte di tedeschi che sciamano a ogni ponte/fine settimana/vacanza per cui tutti cercano di approfittarsene il più possibile, ma ad andarci di mezzo è chi in città vorrebbe effettivamente viverci. Però in effetti forse mi conviene aspettare un attimo, prima di partire di testa come un ariete e comprare casa, finire l’anno di prova e magari arrivare in banca a chiedere il mutuo sempre con il cappello in mano ma con qualche assicurazione e risparmio in più.
Auguro di nuovo il meglio anche a te, che possa essere un 2023 pieno di cose meravigliose!
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