Iniziamo l’anno celebrando il compleanno di J.R.R. Tolkien, che nasceva 131 anni fa per regalarci uno degli universi fantastici più magici, immaginifici, suggestivi e complessi mai messi su carta. L’influenza di Tolkien sulla letteratura è l’immaginario collettivo è incalcolabile, e possiamo dire che gran parte del fantasy che abbiamo oggi esista solo grazie al suo lavoro e alle lezioni che, attraverso i suoi libri, ha impartito a generazioni di lettori e scrittori; ben poco è arrivato alla sua altezza, e spesso oggi piace compararlo con saghe contemporanee che nulla hanno a che spartire con mondo della Terra di Mezzo, ma anche questo è esemplificativo dell’influenza che ancora oggi continua ad avere. Per festeggiarlo ho scelto di parlare di una delle sue opere considerate “minori”, un piccolo libro illustrato per bambini che rischia di passare molto inosservato se accostato alle proporzioni epiche, quasi bibliche, de Il Signore degli Anelli: oggi parliamo di Mr. Bliss, e di cosa deve essere stato avere Tolkien a raccontare le favole della buonanotte.

La storia è molto semplice. Mr. Bliss è un bizzarro uomo che vive su una collina insieme al suo Giraniglio, un animale a metà tra la giraffa e il coniglio; Mr. Bliss ha una serie di curiose manie, come indossare altissimi cappelli a cilindro e vivere in una casa, conseguentemente, con porte molto molto alte proprio per passarci senza doverli togliere. Un giorno Mr. Bliss decide di acquistare un’automobile e fare un giro, ma, appena avviata la vettura, si scontra – letteralmente – con una serie di personaggi e situazioni che rischiano di portare a una conclusione esplosiva; invece, ovviamente, finisce tutto a tarallucci e vino – anzi, a tazze di tè.
L’edizione in vendita adesso, di Mr. Bliss, è bellissima, e al di là della storia che racconta è stupendo come oggetto da possedere, soprattutto se sei un fan e un collezionista di J.R.R. Tolkien: il libro ha un formato orizzontale e una copertina verde, come di tela, e alterna le pagine tra il manoscritto originale di Tolkien, scritto e illustrato di suo pugno, a destra, e la traduzione a sinistra. È un ottimo modo non solo per conoscere la storia ma anche per toccare con mano la scrittura di Tolkien in modo analogo a quanto fatto con Le Lettere di Babbo Natale, anch’esso un libro per bambini e anch’esso, come Mr. Bliss, scritto e illustrato per i suoi figli prima di essere donato al mondo intero perché potesse essere letto. Fa quasi tenerezza vedere le illustrazioni di Tolkien e constatare quanto fosse uno scrittore eccezionale ma un disegnatore molto più elementare, mosso più dal desiderio di arricchire e rendere più piacevole il libro per i suoi figli piuttosto che dal desiderio di realizzare qualcosa di genuinamente artistico. Un risultato che, comunque, nonostante tutto raggiunge: le semplici figurine che accompagnano Mr. Bliss ben si sposano con il racconto semplice, lineare e simpatico che si sviluppa tra le pagine, creando una sensazione da libro illustrato per bambini che ti trasporta verso la tua infanzia in un attimo. Questo, almeno, finché non provi a decifrare la scrittura di Tolkien: aveva una calligrafia bellissima che gli invidio un sacco, ma certe volte, soprattutto quando, immagino, scriveva di fretta, era piuttosto difficile da leggere e a un certo punto mi sono arreso e sono ricorso al testo in italiano.

Ma quindi, com’è Mr. Bliss? Penso che approcciandosi a questo libro sia necessario non partire con le aspettative che si avrebbero leggendo Il Signore degli Anelli o qualsiasi altra delle opere ambientate ad Arda e mantenere una mente molto aperta a quello che Tolkien sta per raccontarci. Mr. Bliss è una storia dal respiro molto più ristretto e dal tono molto più prosaico e comico, privo, necessariamente dell’epica che spesso associamo al suo nome, e non potrebbe essere altrimenti se consideriamo il pubblico infantile a cui il libro era dedicato. Mr. Bliss è una breve favola comica dall’intreccio estremamente lineare che fonda il suo fascino nella personalità colorata e sopra le righe del suo protagonista, che ho letto descritto, in modo straordinariamente calzante, come un antenato di Mr. Bean, solo meno inconsapevole di ciò che gli accade intorno. Il ritmo è molto incalzante, ci sono tantissimi eventi che si susseguono molto rapidamente e personaggi sempre più surreali che si aggiungono al cast; è tutto estremamente britannico, soprattutto nel placido candore con cui anche gli avvenimenti più imprevedibili e bizzarri sono accolti dalle persone a cui accadono, che non si scandalizzano minimamente se un gruppo di persone gli atterra sulla testa mente fanno colazione o son pronte a denunciare chi ha rubato nel loro negozio… ma solo dopo aver fatto adeguatamente colazione.
Su tutto aleggia riconoscibilissima l’ideologia di fondo di Tolkien, la stessa che regge anche le pagine de Il Signore degli Anelli. Si respira l’amore per la semplice vita di campagna, un’esistenza placida e tranquilla da trascorrere con amici fidati tra lunghe colazioni, visite a sorpresa e occasionali avventure nel bosco dietro casa, un bosco che riserva sorprese ma mai davvero pericoli e dal quale si ritorna comodamente in tempo per il tè. C’è la nota di tecnofobia, che qui prende le fattezze dell’automobile di Mr. Bliss, un apparecchio impossibile da domare e che porta soltanto guai e sventure fin dal momento in cui viene accesa e che riesce a essere governata, significativamente, solo quando è trainata da cavalli e un asino. È, ancora una volta, se la lezione di Isengard non fosse stata sufficiente, l’esaltazione della vita agreste a contatto con la natura e gli affetti genuini contro i pericoli della velocità, della tecnologia, delle macchine spersonalizzanti inevitabilmente presentate come pericolose, dannose e mostruose. Rischia di essere un po’ un discorso alla “ah signora mia, qui una volta era tutta campagna, allora sì che si stava meglio quando si poteva giocare per strada e comunque non ci sono più le mezze stagioni”; conosciamo bene questo lato assolutamente conservatore di Tolkien, sappiamo, con il senno di poi, che non aveva sempre del tutto torto, ma gli si vuole bene anche quando mette la maschera dello zio boomer e borbotta contro le diavolerie moderne.

La chiudo qui perché aggiungere altre parole significherebbe scrivere un commento più lungo del libro intero. Mr. Bliss non è un libro invecchiato benissimo, questo è da ammettere, e sicuramente piacerà molto più ai bambini che agli adulti, come è giusto che sia visto che è stato scritto per loro. È piacevole come lettura rapida e leggera, ma lo consiglierei davvero solo a chi è già gran fan di Tolkien e vuole completare la bibliografia di questo autore straordinario capace di passare con estremo agio dalle epiche battaglie tra il Bene e il Male alle piccole storie di campagna che potrebbero accadere appena dietro la collina. Sempre che appena dietro la collina ci siano orsi parlanti e conigli con il collo lungo di una giraffa, ovviamente!
___
Opere derivate dal monumentale lavoro di Tolkien:
oddio
quel giaconiglio è INQUIETANTISSIMO!!!
"Mi piace"Piace a 1 persona
ahahah ma no! Poi nella storia è davvero carino.
"Mi piace""Mi piace"
Ma mi sai dire niente della nuova traduzione del Signore degli Anelli di Ottavio Fatica? Merita?
"Mi piace"Piace a 1 persona
Purtroppo non l’ho letta: ho un’edizione molto vecchia con la traduzione “originale”, diciamo, e quando ho iniziato a pensare di prenderne un’altra ho preferito, piuttosto, prenderlo in inglese.
Ti giro però al blog L come Lettrice che ha fatto un’analisi molto lunga e, mi sembra, molto approfondita sulla nuova traduzione: https://soloperdirelamia.wordpress.com/2020/01/11/la-nuova-traduzione-de-la-compagnia-dellanello-o-del-perche-ce-molto-da-imparare-da-alcuni-personaggi-di-tolkien-prima-parte/
"Mi piace"Piace a 1 persona
Bene dé!
"Mi piace""Mi piace"
Mi hai appena ricordato che questa piccola perla di Tolkien mi manca e che dovrei davvero rimediare…
"Mi piace"Piace a 1 persona
E’ proprio una piccola perla che rischia di finire sempre in secondo piano rispetto al resto della sua produzione; se sei fan di Tolkien è quella curiosità che non può mancare, secondo me. Apre uno scorcio su Tolkien che forse uno, leggendo Il Signore degli Anelli, non si aspetterebbe.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Che carino che sembra, a me piacciono pure i disegni! Mi sembra un ottimo libro per bambini, e pure io brontolo contro le diavolerie moderne di continuo… X–D
"Mi piace""Mi piace"