-8. Il Natale a Springfield

Come ogni volta c’è sempre un post che non era previsto ma in cui mi imbatto quasi per caso come un’illuminazione sbaragliando qualsiasi programma cerchi di farmi. Questa volta il colpevole è Disney+, che nella sezione Buone Feste dedicato ai prodotti da guardare sotto Natale propone anche una carrellata degli episodi a tema natalizio de I Simpson. È stata una folgorazione: qualche anno fa ho ripercorso, per i post di Halloween, gli episodi di Treehouse of Horror, ma mai mi era venuto in mente di fare lo stesso per Natale! Come ho potuto essere così miope e cieco?! Allora ho eliminato un articolo – che mi giocherò probabilmente l’anno prossimo – e dopo aver aggiustato leggermente il calendario eccoci pronti a partire per Springfield per festeggiare una serie di Natali. Gli episodi natalizi di cui ti parlo tra un attimo sono dei classici della serie che ritroverai in qualsiasi lista delle storie migliori della serie, e anche per questo motivo, oltre che per immergerti ancora di più nell’atmosfera, ti consiglio di recuperarli, per rivivere il meglio che la prima e più famosa creazione televisiva di Matt Groening ha saputo regalarci. Per cui allacciamo il giaccone, infiliamo la sciarpa e iniziamo il nostro viaggio proprio dagli albori della serie, con…

1×01 – Un Natale da Cani

Partiamo alla grande con quello che è diventato l’episodio pilota de I Simpson. Un Natale da Cani è un perfetto esempio di un episodio de I Simpson delle origini: sono presenti moltissimi di quelli che diventeranno motivi ricorrenti nelle prime stagioni della serie, come le costanti difficoltà economiche della famiglia e i rapporti famigliari talvolta tesi ma, nonostante tutto, caratterizzati da affetto e desiderio di dare felicità agli altri. Il problema, qui, è dato da qualcosa di assolutamente verosimile, ossia la negazione a Homer del bonus natalizio da parte del suo boss Mr. Burns: questa improvvisa mancanza di denaro obbliga Homer a inventarsi un sacco di stratagemmi pur di far avere alla sua famiglia la festa che desidera. L’episodio funziona benissimo nel presentare i vari componenti della famiglia nei suoi tratti fondamentali e nel calarla all’interno del contesto sociale che, nel tempo, diventerà un immenso personaggio collettivo. Un Natale da Cani è una commedia molto amara nel suo mettere in scena una normale famiglia americana che arriva a fatica alla fine del mese e rischia di vedersi costretta a enormi sacrifici sotto le feste a causa della mancanza di denaro.

7X11 – Marge non essere orgogliosa

Facciamo un enorme salto in avanti fino alla settima stagione con un altro episodio da antologia. In questo episodio Bart ha un desiderio: il nuovo videogioco Tempesta d’ossa, ma Marge, per via della sua violenza e del prezzo obiettivamente fuori di testa, glielo nega. Dopo aver visto i soliti bulli taccheggiare al supermercato Bart decide di rubare il gioco, ma viene immediatamente scoperto prima dalla polizia del negozio e poi dai suoi genitori; sconvolta dalle azioni di Bart, Marge rimette in discussione il suo rapporto con il figlio, arrivando a trattarlo con insolita freddezza. Marge Non Essere Orgogliosa è un episodio molto particolare nel suo essere, tutto sommato, molto drammatico: Marge si scontra in maniera del tutto improvvisa con la consapevolezza che Bart è diventato grande e, di conseguenza, anche gli errori che può fare sono più grandi e più gravi, mentre da parte sua Bart scopre di avere ancora bisogno di quelle attenzioni e coccole che prima dimostrava di disprezzare. Alla fine, ovviamente, il lieto fine ricompone l’equilibrio della famiglia, ma l’episodio dimostra un’enorme sensibilità nel trattare il rapporto madre-figlio e l’evoluzione che può avere nel corso del tempo.

9×11 – Miracolo su Evergreen Terrace

Altro giro, altra disavventura provocata da Bart che rischia di mettere a repentaglio un Natale che, fino all’ultimo momento, si prospetta perfetto: i regali sono comprati, l’albero è addobbato, tutto è programmato al minuto, se non fosse che l’innata indifferenza per le regole di Bart dà vita a un disastro che polverizza tanto l’albero quanto i regali. Per non farsi scoprire, Bart fa sparire le prove del disastro e racconta alla famiglia di aver visto un ladro portare via addobbi e doni, e dopo un servizio di Kent Brockman tutta Springfield si stringe intorno ai Simpson raccogliendo ben 15.000 dollari di donazioni; Bart sta sempre peggio. Come Homer, anche Bart è un personaggio che ne combina di tutti i colori ma rimane, in fondo, un bambino buono, e dimostrazione ne è, in questo caso, il senso di colpa che lo attanaglia per tutto l’episodio. Nonostante questo, Miracolo su Evergreen Terrace è uno dei più divertenti della selezione, con acuni momenti diventati iconici (Homer che zoppica con disinvoltura dopo aver parcheggiato nel posto per i disabili, i dodici bicchieri d’acqua bevuti da Bart, il disastroso rogo dell’albero di Natale, Lisa e Maggie che aiutano Homer a strangolare Bart dopo la sua confessione…), e con un finale dolcissimo: dopo che la folla inferocita, come risarcimento, ha svuotato la casa dei Simpson la famiglia trova comunque un momento di allegria e serenità giocando con una salvietta abbandonata.

11×09 – A Natale Ogni Spassolo Vale

Una cosa che mi ha sempre divertito delle sceneggiature de I Simpson è come spesso le trame principali prendano avvio da una tangente di quella che è la situazione iniziale con cui si apre l’episodio: in questo caso, l’episodio inizia con Bart che, costretto in casa, si rompe il coccige, e da questo evento parte una catena di avvenimenti che porterà allo sfruttamento dei bambini della scuola elementare da parte di una cinica azienda di giocattoli e la messa in commercio di Spassolo, un nuovo pupazzo morbido e violento. Questa improvvisa escalation della storia rende A Natalo Ogni Spassolo Vale un episodio estremamente imprevedibile; va da sé che proprio per lo stesso motivo è divertentissimo da guardare e seguire. La comicità è al top, ci sono momenti esilaranti ma al tempo stesso inquietanti (come tutta la truffa operata dalla mafia ai danni della scuola elementare) o semplicemente spassosi (come Homer che entra nelle case per rubare gli Spassoli mentre Bart e Lisa distraggono gli abitanti cantando canzoni natalizie); questo è anche il momento della serie in cui l’animazione mi piace di più, pulita e raffinata ma non ancora così patinata come diventerà con l’avvento del digitale.

12×08 – Tormenti di Neve

Non tanto un episodio Natalizio quanto uno invernale: in seguito a una terribile tempesta di neve tutte le scuole di Springfield rimangono chiuse… tranne quella elementare. Dopo aver passato la mattina a guardare un vecchissimo film amato dal preside Skinner, Bart, Lisa e gli altri bambini scoprono di essere intrappolati nell’edificio a causa della neve e inizia subito una durissima battaglia tra loro e l’adulto per stabilire la gerarchia; nel frattempo, Homer e Ned si avviano, disastrosamente, al salvataggio. Il collegamento con il Natale, qui, come già detto è molto molto blando, e consiste unicamente nella prospettiva di celebrare la festa nell’immediato futuro e come motore che spinge i bambini a voler lasciare la scuola. Tutto l’episodio si basa sul sovvertimento dell’ordine, sull’anarchia che emerge quando ai bambini viene tolto ogni freno e come questa situazione possa diventare un gioco o un incubo a seconda di come la si guarda. Ammetto però di essermi goduto più le peripezie in auto tra Homer e Ned che gli avvenimenti nella scuola elementare, una linea di trama che, visti i caratteri dei personaggi coinvolti, puoi già più o meno indovinare come si svilupperà.

13X06 – Lei di Poca Fede

Gli episodi incentrati su Lisa rischiano spesso di risultare tra i meno divertenti, e questo non è un’eccezione: ovviamente ci sono momenti molto simpatici e si sorride un sacco, ma non ti scassi dalle risate come altrove. Un razzo lanciato da Homer e Bart colpisce la chiesa, distruggendola, e Mr. Burns si offre di ricostruirla rendendola però un posto commerciale; Lisa non ci sta, e inizia a cercare un’altra fede più vicina alla sua sensibilità. Il Natale, qui, costituisce il momento catalizzante della vicenda, quello in cui il conflitto su cui si basa la storia viene finalmente risolto. Ho già detto che non si tratta di un episodio straordinariamente divertente, però è un solido episodio character-driven in cui si sviluppa il personaggio di Lisa e le si fa avere una nuova evoluzione portandola ad abbracciare il buddismo; questo fornisce anche l’occasione per parlare di tolleranza religiosa e di come l’adesione a una religione (o a nessuna) debba essere il frutto di una ricerca individuale e non, piuttosto, di abitudine e tradizione famigliare. Come sempre, gli episodi su Lisa sono quelli che offrono le riflessioni filosofiche più interessanti, proposte con un’ironia e una comicità sempre sul pezzo.

15×07 – Tutti Più Buoni a Natale

Homer spende tutti i soldi destinati al Natale per comprare un astrolabio attirandosi il disappunto della famiglia, ma dopo aver visto in televisione un adattamento de Il Canto di Natale, decide di redimersi diventando l’uomo più buono di Springfield. Io affermo sempre che Homer è, in definitiva, un uomo buono e che le cattiverie che fa sono, quasi sempre, dettate da ignoranza, pigrizia e stupidità piuttosto che da cattiveria; è proprio questo che accade in Tutti Più Buoni a Natale, sia all’inizio quando è incapace di resistere a una tentazione sia alla fine quanto, in un’escalation di dimostrazioni di bontà, ruba tutti i regali degli abitanti di Springfield convinto che possa far riscoprire loro il vero significato del Natale e renderli felici. Ovviamente non è così, ma questo episodio ci apre uno scorcio su un what if…? interessante: e se Homer facesse del bene? La risposta ovviamente è che sarebbe distruttivo e caotico come sempre. Punti in più per la parodia de Il Grinch, prevedibile ma sempre simpatica.

17X09 – Natale Riveduto e Corretto

Dopo tanti episodi riusciti, quale più quale meno, arriva il turno di una puntata indiscutibilmente più debole delle altre; è un trend che andrà solo acuendosi man mano che proseguiranno gli anni e le stagioni in quello che è l’innegabile e progressivo declino della serie. Natale Riveduto e Corretto è composto da tre segmenti: nel primo Homer racconta alla folla presente alla Messa la storia della nascita di Gesù, nel secondo il nonno racconta la sua disavventura giovanile con Mr. Burns e Babbo Natale e nell’ultimo sotto le note de Lo Schiaccianoci la città di Springfield si prepara a celebrare il Natale mentre Homer cerca un regalo dell’ultimo momento per Marge. Sono tutte e tre vicende dal respiro molto contenuto, in particolare l’ultima, dei brevi divertissment tra una storia più corposa e l’altra; il problema non è tanto questo quanto il fatto che la comicità, in questa puntata, sia evidentemente fiacca e poco ispirata, con solo alcuni momenti capaci di strappare un sorriso. Sicuramente non il miglior episodio natalizio di sempre.

18×09 – Kill Gil, Volumi1 e 2

Come il precedente, anche Kill Gil Volumi 1 e 2 non spicca tra gli speciali natalizi tra i quali, anzi, può essere considerato uno dei peggiori. Per aver esaudito un desiderio natalizio di Lisa Gil perde l’ennesimo lavoro e si ritrova senza soldi e senza casa per Natale; sentendosi in colpa, Marge lo invita a casa loro, dove Gil si installa senza più dare segni di volersene andare. Sebbene alcune gag siamo molto divertenti ci sono linee di trama che si trascinano per troppo tempo, come il mostro verde che dà la caccia a Homer per tutta la puntata, e la vicenda principale non riesce a scavare sufficientemente in profondità per lasciare alcun impatto duraturo – né a essere davvero divertente. Anche la piccola evoluzione di Marge lascia il tempo che trova, dal momento che sappiamo benissimo che la ritroveremo arrendevole come al solito nel prossimo episodio. Se proprio devi sceglierne uno da saltare, salta questo.

22×08 – La Battaglia Prima di Natale

Altro giro, altro episodio a segmenti. La cornice, stavolta, è data dai sogni che i membri della famiglia fanno la notte prima di Natale: Bart sogna di scalare le posizioni al Polo Nord per incontrare Babbo Natale (qui interpretato da Krusty) e rivendicare il dono che ha sempre chiesto ma mai ricevuto, Lisa sogna una versione anni Quaranta del loro Natale con Marge al fronte al posto di Homer perché troppo grasso per infilare la divisa; a sua volta Marge immagina di veder realizzata la sua visione del Natale perfetto grazie all’intervento di Martha Stuart solo per scoprire che non è quello che desidera e infine Maggie sogna un breve sketch ispirato ai Muppets con la partecipazione di Katy Perry. È tutto sommato un episodio gradevole, con alcuni picchi davvero simpatici (la parodia di Bastardi Senza Gloria, ad esempio, ma anche tante battute one-liner che arrivano perfettamente a segno) eppure nel complesso non è sicuramente il più memorabile tra gli speciali. Mille punti stima, comunque, per la brevissima scena post-credit con un doppio senso spintissimo tra Katy Perry e Boe.

23×09 – Vacanze di un Passato Futuro

Diverse volte I Simpson gioca a immaginare come potrebbero essere i suoi protagonisti nel futuro, come potrebbero diventare le loro vite e che tipo di adulti – o di anziani – potrebbero essere. Non sono un gran fan di questi episodi, ma molto pochi di loro portano riescono a ottenere l’organicità e la coerenza di Vacanze di un Passato Futuro: il Natale è qui l’occasione per riunire una famiglia allo sbando, con Bart padre divorziato di due bambini che lo disprezzano, Lisa moglie di Milhouse e madre di una figlia adolescente in apparenza problematica e Maggie affermata cantante che torna a Springfield solo per avere il figlio di cui è incinta. L’episodio costruisce una storia piena di conflitto dove si trasla nel futuro quella stessa battaglia generazionale che, nel presente, coinvolge Bart e Lisa contro Homer e Marge, con una chiosa molto dolce sul rapporto tra i genitori e i figli. Siamo lontani dai capolavori delle stagioni passate, ma è comunque un episodio molto gradevole e capace di farti sentire bene.

25×08 – Il Blues del Bianco Natal

Senza infamia e senza lode, Il Blues del Bianco Natal porta a termine il suo onesto lavoro di darci oggi il nostro speciale natalizio annuale. A causa del riscaldamento globale si prospetta un anno senza neve, ovunque tranne che a Springfield dove le esalazioni della centrale nucleare e il fumo del rogo di copertoni provoca abbondanti nevicate. La città viene quindi presa d’assalto dai turisti, e i Simpson decidono di approfittarne mettendo in affitto le stanze della casa; le cose non vanno come avevano immaginato. Nonostante, come sempre, alcune gag simpatiche, Il Blues del Bianco Natal non è particolarmente divertente per il suo mettere in scena un cast secondario veramente sgradevole con cui i Simpson sono costretti a interagire, una scelta che ci può stare ma che crolla nel momento in cui, alla fine, viene a mancare il payoff tanto per lo spettatore quanto per i protagonisti: dopo aver trattato i Simpson, e in particolare Marge, a pesci in faccia per giorni gli ospiti si fanno perdonare cantando una canzone natalizia tutti in coro, una ricompensa veramente troppo blanda considerato quello che hanno fatto passare ai protagonisti, concludendo l’episodio con un terzo atto veramente anticlimatico.

26×09 – Non Sarò a Casa per Natale

E’ la notte di Natale, e Homer non è a casa perché, mosso a pietà, è rimasto alla taverna a fare compagnia a Boe il quale, con l’inganno, lo ha trattenuto molto più a lungo di quanto concordato. Marge è su tutte le furie, e quando il marito torna a casa lo caccia di malo modo solo per poi pentirsene una volta scoperta la verità e uscire a cercarlo. Dopo 26 anni le cose da dirsi iniziano comprensibilmente a scarseggiare, per cui si ricorre all’ennesima variazione sul tema di “Homer delude involontariamente Marge e deve farsi perdonare”; un concept sempre efficace se adeguatamente trattato, ma inizia ad apparire stantio soprattutto nel momento in cui le gag suonano forzate semplicemente per portare la trama in una certa direzione. La disperata ricerca di Homer da parte di Marge e dei bambini, che si scapicollano da una parte all’altra di Springfield, è molto divertente, ma l’aria è stagnante e si avverte la necessità di qualcosa di più fresco, di più originale, una storia che non abbia bisogno di così tanto sforzo per reggersi in piedi e non crollare sotto il suo stesso peso.

28×10 – Merry Krustmas

“Quante storyline vuoi per questo episodio?” “Sì.”

Deve essere stato più o meno questo lo scambio in sala sceneggiatura quando è stato messo insieme Merry Krustmas, una puntata con una tale sovrabbondanza di linee narrative da far sorgere il sospetto che sia servito come deposito per idee che non si sapeva bene come sviluppare in una storia di mezz’ora. Il reverendo Lovejoy non è più in grado di infervorare le masse, e ha bisogno di ottenere una conversione per rimanere parroco di Springfield; dall’altra parte abbiamo invece Krusty, che imputa alla differenza di credo (lui è ebreo, lei cristiana) il cattivo rapporto con la figlia. In una terza sottotrama, poi, Maggie riceve come regalo un pupazzo a forma di gnomo che la terrorizza e che decide di far sparire. La parte più gustosa è stata, per me, proprio la storyline di Maggie, al tempo stesso la più surreale e la più divertente, mentre la vicenda principale incentrata su Lovejoy e Krusty affronta di nuovo il problema della convivenza tra fedi diverse e il reciproco rispetto che questo richiede. Non è una cattiva puntata, ma lasciare il timone a due personaggi secondari non si dimostra un’idea vincente: il risultato è piuttosto fiacco, una storia che si trascina abbastanza stancamente salvo i momenti in cui Maggie affronta la sua nemesi di plastica.

30×10 – E’ la Trentesima Stagione

Giunti al giro di boa dei trent’anni ormai l’ispirazione è un po’ quella che è, e in questo episodio si avverte in pieno. Durante il Black Friday Marge, per un gesto di carità, fallisce nel comprare ai figli la smart-tv che desideravano e si chiude in sé stessa. Per tirarla su, Homer, Bart e Lisa decidono di regalarle una vacanza in Florida, ma le scarse finanze permettono loro solo uno squallido alloggio; nonostante questo sono decisi a fingersi felici per rendere allegra la madre. La premessa è ottima – dal burnout di Marge al dolce gesto della famiglia – ma l’esecuzione, per quanto piacevole, dà vita a un episodio godibile ma che ti dimentichi immediatamente dopo averlo finito. Nonostante questo ci sono alcuni momenti in cui mi ha fatto genuinamente ridere di gusto, come quando scoprono che le pareti dell’hotel sono davvero troppo sottili o il destino dei robot dei vicepresidenti, motivo per cui non lo metterei insieme ai peggiori speciali natalizi; è, come Il Blues del Bianco Natal, un episodio senza infamia e senza lode, che si guarda, ti fa sorridere e poi passi oltre. Ci sta, però la serie ci ha abituati a molto meglio.

31×10 – Bobby, Fa Freddo Fuori

Non poteva mancare un’incursione dello psicopatico più affezionato di Springfield: Telespalla Bob fa una scappata per ricordarci, ancora una volta, il suo odio per Bart, sebbene la sua sete di sangue appaia sempre meno convinta e convincente a ogni sua apparizione. Questa volta Bob, ora custode di un faro, si lascia coinvolgere nell’interpretare Babbo Natale in un supermercato e, successivamente, dai Simpson per scoprire chi sia a rubare i regali di Natale nel momento in cui vengono consegnati dalle poste; l’unico indizio sono le lettere S.B. Ormai, come gran parte degli elementi della serie, anche Telespalla Bob ha esaurito la maggior parte della sua verve comica e sarebbe forse ora di chiudere definitivamente quella che è la storyline più lunga de I Simpson, iniziata già nella prima stagione. In questo episodio l’attenzione di Bob è solo marginalmente rivolta alla morte di Bart, e il suo ruolo avrebbe potuto essere preso da qualsiasi altro personaggio senza grandi variazioni nello svolgimento della storia. Un episodio carino, con un bel mistero e un finale dolce che ti rimette in pace col mondo.

-10: Fantaghirò 2

-9: Tradizionali canzoni natalizie

___

Altre cose su I Simpson:

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9 pensieri riguardo “-8. Il Natale a Springfield

    1. Sono contento di averti fatto un piccolo regalo, allora! I Simpson sono stati per tanti anni anche il mio appuntamento fisso, soprattutto d Halloween non mi perdevo mai le maratone di Treehouse of Horror.

      Diciamo che hai apprezzati quelli più seri; ci sta! Io se dovessi sceglierne uno da riguardare tutti gli anni probabilmente sceglierei Miracolo su Evergreen Terrace,

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      1. Grande episodio. Io ho dovuto “rallentare” la visione degli episodi, che registravo maniacalmente in VHS, perché ho sempre avuto paura che le mie passioni si potessero trasformare in ossessioni. Grazie per questo articolo, mi ha fatto estremamente piacere passare un po’ di tempo con la famiglia Simpson ^_^

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  1. Ricordo con piacere gli episodi delle stagioni più antiche di cui hai parlato, i Simpson mi hanno accompagnato dai 10 ai 25 anni, senza dubbio!

    Il finale della puntata con Tempesta d’ossa ce l’ho stampato nella mente.

    La palla è dentro! Il paecheggio. Vuoi giocare ancora? Hai scelto: no.

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    1. Ahahah Ammazza che mazza è un classico, quando è diventato un meme su internet mi ha fatto ridere un sacco!

      Gli speciali delle stagioni più antiche sono ovviamente i migliori, anche se pure nelle nuove puntate ci sono alcune scene e diverse gag niente male. Miracolo su Evergreen Terrace, però, per me rimane il migliore!

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  2. Non pensavo che sarebbe potuto accadere, ma gli ultimi episodi di cui parli non li ho visti!
    Purtroppo i Simpson hanno perso così tanto mordente che qualche anno fa sono scivolati via dalla mia vita 😦 e dire che nella mia gioventù ci sono state puntate capaci di salvarmi da giornate interamente orribili in poco più di venti minuti!
    Credo che il loro canto del cigno sia stato The Book Job (in italiano mi pare che fosse Il colpo del libro, la storia in cui Homer vuole sbancare scrivendo un libro young adult) che è formidabile dal primo all’ultimo secondo e, anche se non è un episodio di Halloween o uno speciale natalizio, vale doppio perché appartiene, tipo, alla stagione 23 😛

    A ogni modo, è stata una bella carrellata nei ricordi di una serie che per me è stata molto importante, ma che è stata spremuta troppo e già da più di dieci anni avrebbe meritato come minimo una pausa in attesa di maggior ispirazione, se non addirittura un ciclo di episodi conclusivo.
    Tanto si farebbe in fretta a tirare fuori dal freezer una storia, appena dovesse emergere una buona idea.

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    1. Purtroppo è un sentimento ben condiviso, quello che I Simpson abbiano da tempo superato la data di scadenza: anche io l’ho guardato sempre religiosamente per tanti anni, ma poi mi sono accorto di averlo lasciato andare. A parte questa scorpacciata per scrivere l’articolo non ho idea di quando ho visto una puntata per l’ultima volta, men che meno una in prima visione!

      Avevo letto, una volta, un’intervista (non ricordo se a Groening o a qualche autore della serie) dove si parlava di un ipotetico ultimo episodio, e l’intervistato diceva che gli sarebbe piaciuto far finire la serie con Homer e Marge che entrano a scuola per assistere allo spettacolo di Natale di Bart e Lisa, proprio come inizia il primo episodio in modo da rendere la serie perfettamente circolare. Non mi dispiace come idea, ma visto che è stata raccontata così liberamente sicuramente non è quello che accadrà se dovessero effettivamente scrivere un finale di serie. Probabilmente sarebbe un episodio qualsiasi, indistinguibile da tutti gli altri.

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