Dopo il recupero matto e disperatissimo del Marathon Day di ieri, uscito all’ultimo momento per non saltare una settimana e scombinare tutto il programma per come me l’ero immaginato, entriamo finalmente nel vivo della top ten celebrativa di questo ultimo scampolo del 2019, un anno che ha significato molto per me e che culminerà, come sempre, il 31 Dicembre con i best of. Per questo secondo appuntamento affrontiamo il primo dei due anniversari televisivi che si festeggiano questo mese, entrambi riguardo serie che, per motivi diversi, hanno significato moltissimo per me. Streghe, la serie fantasy che ha debuttato in Italia proprio il 22 Dicembre 1999, è stato il primo telefilm che ho seguito in modo sistematico da fan appassionato, prima con le repliche pomeridiane delle prime tre stagioni e poi, dalla quarta in avanti, settimanalmente su Rai 2; anche per questo motivo, ho deciso di celebrare la prima visione italiana piuttosto che il suo effettivo debutto statunitense, avvenuto l’anno prima.
La serie segue le avventure delle sorelle Halliwell, tre giovani donne ultime discendenti di un’antica e potente dinastia di streghe. Una notte fatale, Phoebe, la più giovane delle tre, trova il misterioso Libro delle Ombre nella soffitta della loro villa, e legge una formula magica che risveglia i loro poteri: da quel momento, insieme, le tre sorelle formano il Potere del Trio, creando un potere magico che devono mettere al servizio del Bene combattendo i malvagi demoni intenzionati a trascinare il mondo nel caos.
Nonostante questo breve riassunto, Streghe non ha mai avuto una vera e propria trama orizzontale, preferendo una formula a “mostro della settimana” e mantenendo una blanda continuity tra gli episodi, sebbene nel corso delle stagioni siano stati anche costruiti alcuni archi narrativi di più ampio respiro, per quanto non tutti ugualmente riusciti. Il primo che incontriamo è probabilmente anche il migliore, e affronta direttamente, tra le stagioni tre e quattro, lo scontro delle sorelle Halliwell con la Sorgente, il signore dei demoni; la storia è molto articolata e contiene alcuni degli snodi narrativi più importanti della serie, come gli amori impossibili tra Piper e Leo e Phoebe e Cole, la morte di Prue, la scoperta di una sorella segreta, Paige, e, finalmente, lo scontro definitivo contro la fonte di tutto il Male. Si tratta sicuramente della mia parte preferita di tutta la serie, ma allo stesso tempo anche del suo momento più cupo e drammatico all’interno di un prodotto, al contrario, generalmente molto leggero.
Streghe è, cronologicamente, il primo degli epigoni di Buffy l’Ammazzavampiri, riprendendone gli elementi principiali sebbene ampiamente rivisti e dotati di una nuova personalità tutta loro. Buffy aveva rivoluzionato completamente il modo di intendere l’horror e il fantasy in televisione, e aveva riscritto il canone dei personaggi femminili: la bionda Cacciatrice era un personaggio simile a un supereroe, ma allo stesso tempo con i suoi dubbi e i suoi problemi, il tutto senza mai perdere la propria femminilità. Le protagoniste di Streghe fanno loro la lezione di Joss Wedhon, mettendo in scena tre ritratti femminili vincenti e credibili, tre personaggi di donne caratterizzate da abilità e talenti, non solo magici, aspirazioni, insicurezze, odi e amori. Gli autori riescono a delineare in pochissime battute tre personaggi accattivanti e a costruire una serie di rapporti tra di loro complessi e molto articolati che ne caratterizzano immediatamente le personalità. Uno dei leitmotiv della serie riguarda il fatto che le Halliwell, prima che streghe, sono sorelle, e l’impressione trasmessa è esattamente questa: soprattutto nelle prime stagioni, Prue, Piper e Phoebe sono legate da un amore fraterno genuino fatto di affetto, certo, ma anche di frecciate e bisticci, esattamente come vere sorelle. È questo probabilmente l’aspetto che più a contribuito a decretare il successo della serie, il ritratto autentico di un rapporto fraterno in cui chiunque abbia avuto fratelli e sorelle può riconoscersi, e l’esaltazione della sorellanza come uno dei valori principali delle protagoniste.
Perché l’altra anima di Streghe, ovviamente, è la lotta contro i demoni. In ogni episodio, le sorelle devono combattere contro il mostro di turno per salvare un innocente, un essere umano vittima delle azioni del cattivo; questa è probabilmente la componente più derivativa della serie, quella meno originale, sebbene adeguatamente rielaborata. Se in Buffy, ad esempio, i combattimenti erano molto fisici, in Streghe si fa un uso molto più ampio della magia, ovviamente, al punto da dover ricorrere molto raramente alle mani o alle armi. I demoni vengono normalmente uccisi con incantesimi o pozioni che li fanno svanire in una vampata di fuoco, riducendo al minimo la violenza degli scontri, in modo coerente con l’atmosfera della serie. È evidente che, mentre Buffy puntava l’attenzione sul dramma e l’orrore del quotidiano, Streghe si impegna al contrario a sdrammatizzare: le battute sono frequenti e simpatiche, il ritmo sempre incalzante e le storie raramente tragiche. L’ironia e la leggerezza della serie sono sicuramente altri due elementi che ne hanno decretato il successo tra il pubblico e l’hanno caratterizzata in modo originale e, mi viene da dire, unico all’interno di un panorama fantastico, al contrario, spesso sempre più dark, cupo e violento. Il carattere solare delle sorelle e le loro avventure a volte ingenue ma comunque emozionanti si sono quindi ritagliate un posticino speciale nei cuori di tutti i loro fan, che continuano ancora oggi a ricordare la serie con affetto.
Streghe ha subito, nel corso della sua programmazione, un evidente tracollo che l’ha lentamente reso sempre più fiacco e forzato. Sebbene i suoi elementi principali restino sempre gli stessi e perfettamente riconoscibili, le storie hanno iniziato via via a perdere freschezza e inventiva, arrivando, nell’ultima stagione, a riciclare i soggetti di altri celebri film e serie tv. Si potrebbe dire che Streghe si conclude troppo dopo aver esaurito i suoi argomenti, con alcuni cicli di episodi molto al di sotto dei precedenti sia per sceneggiatura che messa in scena. Nonostante questo, l’amore dei fan è stato sufficiente per garantire alla serie un proseguimento a fumetti, che non ho letto, e un remake televisivo, di cui ho visto solo un paio di episodi prima di capire che non faceva per me. Le streghe del trio, per me, avranno sempre il volto delle sorelle Halliwell, che hanno arricchito i miei pomeriggi da bambino e, allo stesso tempo, il mio immaginario fantastico allora ancora in formazione; anche solo per questo, al di là della sua effettiva qualità, Streghe resta per me una serie a cui devo moltissimo e a cui continuo ancora oggi a pensare con affetto.
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Come sai, è stato anche il mio primo telefilm che ho seguito in modo sistematico.
Ho fatto un rewatch un paio di anni fa. Almeno fino a un certo punto ho apprezzato la genuinità e l’originalità della serie. Ma il tracollo per me è arrivato troppo presto. Quasi subito dopo la morte di Prue mi sembra che gli sceneggiatori si siano impantanati e abbiano sfornato storyline che o erano ripetitive o erano talmente eccessive da non risultare credibili.
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Secondo me si comincia ad avvertire la stanchezza già nella quinta stagione, in cui è ancora simpatico ma non gira già più come all’inizio. Dalla sesta in avanti poi inizia veramente a perdersi fino all’ottava, che io farei anche finta non esistesse!
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A me la ottava piace
Sono stagioni meno serie, più legate alla famiglia e al loro successo come donne
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Sarà che io preferisco il dramma alla commedia, anche per questo preferisco tutta la parte con Cole tra la terza e quarta stagione.
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Bellissimo articolo, molte volte le ho citate nel mio blog^^
Invece, le mie preferite sono la ottava, piango ogni volta che vedo il finale, la quarta e la seconda
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Il finale è molto bello, una celebrazione di tutta la storia e i personaggi. Però l’arco narrativo su Billie e Christie non mi è proprio piaciuto, e anche la battaglia finale non mi ha fatto impazzire.
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A me si 😍
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Mai sopportate… sono troppo “Buffyano” e il senso di déjà vu (vedi Angel/Buffy vs Phoebe/Cole) era troppo…
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